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abato 4 aprile 2009 (ore 22.00) domenica 5 aprile 2009 (ore 16.00 e 21.30)

 
*DUE PARTITE* di Enzo Monteleone
con Isabella Ferrari, Margherita Buy, Carolina Crescentini, Alba Rohrwacher, Claudia Pandolfi, Paola Cortellesi [Italia, 94′, drammatico]
Scritto da Cristina Comencini, interpretato da otto attrici e diretto da Enzo Monteleone, Due partite è uno psicodramma dove gli uomini, motore di ogni discorso, non esistono nè compaiono mai in campo.Quello che accade in Due partite è una serie di conversazioni interrotte, di confessioni, di reticenze, di dichiarazioni, intercalate da un montaggio quasi invisibile. Diviso in due tempi (storici) ma agito nello stesso luogo, Due partite è la storia di quattro madri e di quattro figlie culminante in una conclusione struggente che “guarda in macchina” chi ha dimenticato di guardare e di ascoltare. Silenzio e verbosità sono gli strumenti primari dell’arte drammatica impiegati da Enzo Monteleone per far convergere intorno a un tavolo e dietro le carte i destini di un campionario femminile sospeso tra il desiderio di maternità e il diritto di abdicarlo. La comicità della Ferrari, della Buy, della Cortellesi e della Massironi d’improvviso commuove, generando una commedia arrabbiata e socialmente affilata. La circolazione sentimentale che muove le attrici-madri al riso e al pianto è interrotta dalle doglie della Ferrari, le cui urla e la cui assenza dal tavolo da gioco provocano un vuoto, un piccolo arresto, un cauto sospendersi delle azioni prima della riproduzione dei loro doppi trasposti nei desaturati anni Novanta. Raccolgono eredità e testimone la figlia della Pandolfi, della Melillo, della Rohrwacher e della Crescentini, interpreti più deboli delle colleghe “in costume” e donne più infelici delle madri Sixties. Portatrici di un nuovo disordine amoroso, di un senso di precarietà, di incombenti catastrofi sentimentali, di sesso malriuscito e di sconnesse (in)decisioni, sono come coloro che le hanno “generate”, eroine tragicomiche che non si realizzano ne si esauriscono nell’accasamento e nell’amore stabile. Il film mantiene non solo la struttura drammaturgica del testo teatrale (pubblicato da Feltrinelli), ma ne segue anche piuttosto scrupolosamente il dialogo, concedendosi una sola, rilevante novità: lo sdoppiamento del cast.

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