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giovedì 10/12/2009 (ore 21.30)


SEGRETI DI FAMIGLIAdi F. FORD COPPOLA, con Vincent Gallo, Maribel Verdù, Alden Ehrenreich, Klaus Maria Brandauer, Carmen Maura [Usa, Arg, Spa, Ita, 127′, drammatico]

«Nulla di quello che avete visto nel film è veramente successo. Ma è  tutto vero». Così, Francis Coppola ha sintetizzato l’intricatissimo labirinto biofilmografico intorno a cui è costruito “Tetro“, il suo ultimo affascinante, personalissimo e visionario gesto di cinema. Un gesto ancor più libero e provocatorio di “Un’altra giovinezza”, presentato a Cannes non nelle sezioni ufficiali ma come film  d’inaugurazione della vetrina parallela/concorrente, la Quinzaine – quella dedicata al «giovane cinema». Il titolo, “Tetro”, è un’abbreviazione del cognome Tetrocini, la famiglia intorno a cui è   incentrato il film, e il nuovo nome dietro al quale si nasconde Vincent Gallo, nato Angelo Tetrocini, scrittore di belle promesse, ma poi misteriosamente autoesiliatosi in Argentina. È per ritrovarlo che    suo fratello Bennie (Ehrenreich) si presenta un giorno alla porta di un piccolo appartamento di Buenos Aires. È vestito come un tenente di marina. Ma in realtà fa il cameriere a bordo di una nave da crociera in panne. Tetro prima rifiuta di vederlo, poi cerca di cacciarlo via, alla fine lo accetta a malincuore «ma solo per tre o quattro giorni». Da lì la trama si complica e include Maribel Verdu (nei panni della compagna di Tetro), Klaus Maria Brandauer (il temibile padre e un fragile zio) e Carmen Maura, nel ruolo di una critica teatral/letteraria che sembra uscita da Mr. Arkadin. A inseguire le ipotetiche similitudini tra il complicatissimo puzzle della famiglia Tetrocini e quella di Coppola si può diventare matti: due fratelli conduttori d’orchestra (anche il padre di Coppola e suo fratello erano musicisti), due figli/fratelli cresciuti all’ombra di un padre grande artista (saranno i figli di Coppola? O lui e suo fratello, Augustus, un noto studioso e professore di letteratura comparata), la necessità di liberarsi di un nome di famiglia troppo importante (come ha fatto il nipote di Coppola, ribattezzandosi Nicolas Cage), un incidente violento in cui perde le vita una persona molto amata (nel film è la madre di Tetro. Nella realtà, il figlio maggiore di Coppola, Giancarlo, rimasto ucciso in un incidente di motoscafo durante le riprese de /I giardini di pietra?/).In un memorabile bianco e nero, a Buenos Aires, il film si snoda in flash back e interni di coscienza raddoppiando sempre alla realtà il sogno-incubo, come in un Tennessee Williams uscito dallo studio di Freud. Poche volte cinema fu più onesto, in cerca del groviglio di vipere, fiducioso nel domani.

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