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LA CLASSE (ENTRE LES MURS)

giovedì 27/11/08 (ore 21.30) – venerdì 28/11/08 (ore 22.00)

 
*LA CLASSE (ENTRE LES MURS) * di Laurent Cantet [Francia, 128′]
Vincitore a sorpresa della Palma d’oro a Cannes 2008, il film di Laurent Cantet – sbrigativamente soprannominato il Ken Loach francese e già regista di Risorse Umane sulla flessibilità in fabbrica e le 35 ore – è un raro esemplare di quasi-documentario, tratto dal libro omonimo pubblicato due anni orsono dal trentasettenne François Bégaudeau (che nel film interpreta il ruolo dell’insegnante) e realizzato facendo «entrare nelle loro parti» gli alunni di un turbolento liceo del XX° «arrondissement» parigino. Una scuola difficile, popolata da figli di immigrati. Il film segue l’anno scolastico in una vera classe del quarto anno, ma i 25 studenti che l’interpretano formano un cast selezionato dal regista e recitano una parte (ma non hanno un copione) che s’intreccia con la loro esperienza personale. Interessante seguire le evoluzioni mentali dei ragazzi (cinesi, africani, esteuropei, francesi, marocchini) sfidati dal prof. a parlare la «stessa lingua»: regole, creatività, democrazia, ma soprattutto il francese, materia d’insegnamento di François. Cantet pare aver voluto emulare il suo illustre collega Ken Loach, cercando di spogliare la storia di orpelli narrativi di sorta e ricercando la realtà di una classe di studenti davanti al loro docente con l’apprendimento come trait d’union talvolta d’ardua applicazione tra i banchi di scuola. Non è un film sulla scuola, ma (vedi il titolo originale Entre les murs) un film «dentro» la scuola. La pellicola vanifica discorsi e teorie anche seri, figurarsi il tema dei grembiulini caro al nostro ministero, mettendo in scena l’incontro-scontro fra due mondi: quello dell’insegnante, impegnato a trasmettere lo scibile, e quello degli allievi, che trovano il sapere scollegato dalla vita. La classe rappresenta l’antropologia del cinema vero, la sua funzione morale di grimaldello con la verve simpatica di due ore che passano in un lampo ma non si dimenticano più.

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